Il gioco e i giocattoli
I giocattoli sono gli oggetti con cui il bambino si intrattiene e su cui trasferisce, identificandosi, emozioni e stati d’animo personali. Essi da sempre rispondono all'esigenza di realizzare artificialmente personaggi animati. Sono oggetti magici e transazionali e sono strumenti ludici ed educativi.
Nell’accezione la parola ”giocattolo” significa però anche persona che si fa dominare.
Pensiamo alla famosissima favola di Pinocchio. L’autore gioca sul significato di un oggetto che diventa soggetto. Tanti sono gli eventi che fanno del burattino un oggetto che si fa dominare e passa attraverso varie esperienze fino a quando non riesce a diventare bambino, cioè un soggetto.
Ma parliamo dei giochi che gli adulti comprano ai bambini.
I giocattoli scelti sono in genere giochi industriali dai colori e dalle forme allettanti; i bambini li accolgono con piacere ma poi si stancano presto di loro.
Gli adulti allora, cedendo alle richieste continue dei loro figli, comprano altri giocattoli.
Nell’accezione la parola ”giocattolo” significa però anche persona che si fa dominare.
Pensiamo alla famosissima favola di Pinocchio. L’autore gioca sul significato di un oggetto che diventa soggetto. Tanti sono gli eventi che fanno del burattino un oggetto che si fa dominare e passa attraverso varie esperienze fino a quando non riesce a diventare bambino, cioè un soggetto.
Ma parliamo dei giochi che gli adulti comprano ai bambini.
I giocattoli scelti sono in genere giochi industriali dai colori e dalle forme allettanti; i bambini li accolgono con piacere ma poi si stancano presto di loro.
Gli adulti allora, cedendo alle richieste continue dei loro figli, comprano altri giocattoli.
Incredibilmente i bambini nonostante la quantità dei giochi a loro disposizione rischiano facilmente di annoiarsi e il chiederne continuamente di nuovi diventa una richiesta compulsiva in perfetto combinato con la compulsività negli acquisti da parte degli adulti.
Oggi i bambini hanno in realtà troppi giocattoli e le loro stanze sono in genere espressione di disordine dato che il troppo necessariamente lo genera. In questa situazione di caoticità i bambini diventano oggetto di una moltitudine che li sovrasta.
Oggi i bambini hanno in realtà troppi giocattoli e le loro stanze sono in genere espressione di disordine dato che il troppo necessariamente lo genera. In questa situazione di caoticità i bambini diventano oggetto di una moltitudine che li sovrasta.
I giocattoli acquistano senso solo nel momento in cui stabiliscono con il bambino un rapporto affettivo, emotivo ed hanno valore per la capacità di scambio e di identificazione che riescono a provocare.
Cominciamo col dire che al bambino vanno proposti solo uno o due giochi per volta: solo quelli che lo interessano e in numero limitato. Gli altri si debbono mettere da parte e vanno riproposti. Quando il bambino dimostra disinteresse per i giochi prima scelti allora se ne propongono altri sempre in numero limitato.
Il nuovo gioco inoltre andrebbe abbinato ad un desiderio, ad una motivazione, ad una gratifica per qualcosa di buono che è stato fatto o detto dal bambino stesso. I genitori si sono dimenticati la grande importanza dei desideri, delle motivazioni, del guadagnare, di raggiungere un obiettivo anche piccolo come un gioco. Oggi i bambini crescono senza desiderare veramente quello che hanno. Diventando progressivamente grandi, le nuove generazioni pensano che tutto gli sarà dato e pretendono di ottenere quello che vogliono essendo cresciute nel grande equivoco di dare sempre tutto.
Ribadiamo quindi che i giochi vanno proposti in numero limitato e nel frattempo tutti gli altri debbono sparire. Il gruppo di giochi dimenticati saranno riposti, riciclati o regalati.
Ma vale la pena capire cosa gli adulti somministrano ai propri figli specie quando sono piccoli.
I giocattoli di plastica hanno caratteristiche, forme ed utilizzazioni differenti a seconda dell’età. Sono molto diffusi e si comprano facilmente in molti negozi e anche presso le edicole.
Il nuovo gioco inoltre andrebbe abbinato ad un desiderio, ad una motivazione, ad una gratifica per qualcosa di buono che è stato fatto o detto dal bambino stesso. I genitori si sono dimenticati la grande importanza dei desideri, delle motivazioni, del guadagnare, di raggiungere un obiettivo anche piccolo come un gioco. Oggi i bambini crescono senza desiderare veramente quello che hanno. Diventando progressivamente grandi, le nuove generazioni pensano che tutto gli sarà dato e pretendono di ottenere quello che vogliono essendo cresciute nel grande equivoco di dare sempre tutto.
Ribadiamo quindi che i giochi vanno proposti in numero limitato e nel frattempo tutti gli altri debbono sparire. Il gruppo di giochi dimenticati saranno riposti, riciclati o regalati.
Ma vale la pena capire cosa gli adulti somministrano ai propri figli specie quando sono piccoli.
I giocattoli di plastica hanno caratteristiche, forme ed utilizzazioni differenti a seconda dell’età. Sono molto diffusi e si comprano facilmente in molti negozi e anche presso le edicole.
In genere il giocattolo di plastica ha un utilizzo ben definito. Accattivante per forma e per colore realizza solo poche funzioni. Permette cioè di compiere sempre la stessa azione per ottenere sempre lo stesso risultato. Se con un giocattolo può fare solo una cosa, come ad esempio spingere un pulsante per sentire un suono in poco tempo diventa chiaro che la fantasia e la creatività del bambino non è stimolata. Progressivamente si abbrevia la sua capacità di concentrazione e di realizzazione e il bambino impara a richiedere altri giochi, a distrarsi e ad annoiarsi.
Il bambino è paradossalmente diventato oggetto del rapporto con il gioco che stabilisce ed impone con lui un rapporto di dominanza. In sostanza è persona che viene dominata.
(1 - continua)