La chiesa di S. Lazzaro e il suo borgo

Vogliamo raccontare la storia di un luogo antico frequentato dai pellegrini della Francia e del Nord Europa, che  percorrevano la via Francigena, detta anche via Romea.  Questo luogo era uno dei punti di sosta al termine della via Francigena e serviva per ristorarsi e prepararsi all'entrata della basilica di S. Pietro a Roma. Si tratta della chiesa di San Lazzaro dei Lebbrosi con il relativo borgo, sito a Roma ai piedi del quartiere Monte Mario, oggi nascosto alla vista dei cittadini pur essendo al centro del traffico urbano.
La chiesa, eretta nel X° secolo probabilmente su luogo di culto tardo antico o pagano, era il punto di riferimento del più grande lazzaretto d'Europa (l'attuale Tribunale di Roma) poi demolito negli anni '30 del secolo scorso.
Si racconta che nel 1118, un medico francese, guarito dalla lebbra, raccolse il denaro e costruì una piccola chiesa con annesso un lazzaretto, funzionante fino al 1400. La cappella dell’ospedale era  dedicata a Maria Maddalena; in seguito, costruita la chiesa, fu chiamata San Lazzaro dei lebbrosi.
Il borgo si trova all'inizio della via Trionfale, i pellegrini dalla via Cassia deviavano in quest'altra via per evitare le zone di difficile percorribilità della via Francigena. Era composto da una torretta di difesa, da una locanda gestita da vignaioli e fornai e da una stazione postale.
Nel 1355 Carlo IV, imperatore del Sacro Romano Impero, e papa Innocenzo IV si incontrarono a San Lazzaro per gestire le modalità di ingresso delle truppe imperiali nella città che permettevano di  regolamentare il corteo imperiale e il numeroso seguito armato.
Anticamente, infatti, all'altezza dell'odierna via Candia con via Leone IV, vi era un piccolo ponte, prima dell'ingresso della Città, costruito sopra il torrente Sposata; questo era il confine di sicurezza di Roma contro le milizie che passavano sulla Via Trionfale. Oltrepassare questo confine corrispondeva ad un atto di guerra, per questa ragione erano necessari accordi ufficiali.
Un altro storico incontro nel 1452 sotto il pontificato di Nicolò V si verificò a San Lazzaro da parte di tredici cardinali con l’imperatore Federico III, affinché si garantisse la sicurezza dei civili.
Da alcune fonti sappiamo che quando il nuovo papa si trovava fuori Roma al momento dell’elezione, sostava nella chiesetta di San Lazzaro e indossava i paramenti prima di raggiungere San Pietro. Sempre in questo luogo i cardinali incontravano le ambasciate dei paesi stranieri.
Oggi San Lazzaro dei Lebbrosi è chiusa, si apre solo la domenica mattina per celebrare la messa ma non è visitabile dai turisti. Nelle poche visite possibili la chiesa mantiene il suo fascino e peculiarità uniche anche se è evidente il degrado a cui è costretta.
Non entriamo nella descrizione delle caratteristiche strutturali della chiesa, ma vogliamo invece sottolineare l'importanza di questo luogo storico, punto di approdo e di ristoro di pellegrini che arrivavano dopo un lungo viaggio a piedi, punto di incontro di re e papi essendo questo un luogo territorialmente strategico.
Restaurare e riutilizzare Borgo San Lazzaro significa restituire una parte della storia, anche quella giubilare, ai cittadini attuali cogliendo il fascino della vita del passato e le sue difficoltà.
Forse si riuscirebbe a comprendere come alcune soluzioni sostenibili (viaggiare a piedi, fermarsi nei luoghi di ristoro e di incontro, ecc.) non nascono dal nulla ma trovano suggerimento e ragione in fatti di tanto tempo fa.