Gli Spietati – Unforgiven, 1992

Gli Spietati sono uomini e donne senza un passato, senza una memoria, le loro storie fanno parte di un mondo lontano, dimenticato.
E’ un caso di violenza nei confronti di un gruppo di prostitute. Una di loro viene sfregiata da due cowboys che vengono condannati dallo sceriffo a risarcire con dei cavalli il titolare del saloon dove le prostitute lavoravano. Lo sceriffo, Gene Hackman, esercita la giustizia in modo arrogante e non tollera intromissioni da nessuno. 
                              
Ingaggiato dalle prostitute arriva nel paese un pistolero, Richard Harris, e con lui un giornalista che ha il compito di narrarne le gesta: viene duramente respinto e cacciato dal paese dallo sceriffo. 
Un ragazzo, che spera di intascare la taglia che le prostitute hanno messo sui violentatori, chiede a  William Munny, Clint Eastwood, di unirsi a lui nell’impresa. Munny, è stato in passato un famoso pistolero violento; ora, rimasto vedovo e con due figli, dentro è diventato un altro uomo, inquieto e solo, con i sensi di colpa per tutti gli assassinii che ha sulla coscienza. Per questa occasione decide di chiamare il suo amico nero, Morgan Freeman. divideranno in tre la taglia.
L’abbandono da parte del ragazzo e la morte dell’amico conducono Munny a dover risolvere personalmente la vicenda e a ristabilire la giustizia negata. Il tutto riassunto nelle scene finali del film quando William Munny mette in guardia la collettività dal ripetere comportamenti indegni nei confronti delle donne.
Il miti e i valori che avevano costruito il mondo di William Munny sono lontani e hanno lasciato al loro posto solitudine e cinismo. Un esaurirsi dei valori? Il linguaggio asciutto ed essenziale del film ci mostra un’immagine molto attuale, una metafora dei nostri giorni.
Ne Gli Spietati vengono riassunti e mostrati i contenuti tipici che rendevano vitale il western classico americano, lealtà, coraggio, l'etica dell'eroe solitario, i valori raccontati da John Ford o da Anthony Mann, così da Sam Peckinpah come da Sergio Leone, per tradursi in una riflessione utile per il presente.