L'apprendimento umano e animale in fase precoce

L'Etologia (ethos = costume; logos = discorso) è la disciplina che si interessa dello studio del comportamento animale e della loro cultura ed ha confutato l'idea degli animali puro istinto.
Gli etologi, tra questi Lorenz Konrad, hanno potuto chiarire tramite i loro studi ed esperimenti che gli animali, quando sono organizzati in gruppo, hanno una propria cultura, addirittura diversa da gruppo a gruppo, anche tra animali della stessa specie.
In questo caso, la cultura è costituita da un insieme di tecniche, alcune istintive altre trasmesse, che permettono di ottenere i prodotti necessari, fondamentali per la vita del singolo e della collettività (ad esempio il lavoro di trasformazione del nettare dei fiori in miele).
Tra le abilità istintive un esempio è fornito dalla predisposizione a beccare e a volare degli uccelli, a nuotare dei pesci, etc.: ma imparare a beccare, distinguere ciò che bisogna beccare, saper volare o nuotare è frutto di ulteriori apprendimenti. Nella organizzazione sociale animale alcuni membri si dedicano all'educazione dei piccoli, a volte la stessa madre, altre volte estranei designati a tale compito.  
Con il termine "imprinting" Konrad indica una particolare forma di apprendimento in fase precoce.
La parola "imprinting", derivata dall'inglese "imprint" (impronta),viene utilizzata da Konrand Lorenz per definire una modalità di apprendimento delle prime ore di vita: entro le 36 ore dopo la nascita.
L'imprinting non è un comportamento innato ma neppure un apprendimento possibile durante tutto l'arco della vita. Le sue sono caratteristiche intermedie, dato che è legato sia alle informazioni ricevute dal mondo esterno sia alla predisposizione genetica: una sorta di "finestra" temporale durante la quale il  sistema nervoso del nuovo nato è sensibile a "stampare" l'immagine del genitore o di chi si riconosce come tale.
Appena nati, gli animali possiedono in diverso grado una rappresentazione a livello di sistema nervoso che consente loro di riconoscere gli individui della propria specie. L'imprinting serve a completare questa rappresentazione.
In alcune specie di uccelli (come pollo, cigno, anatra, oca) il nuovo nato si avvicina senza paura a diversi oggetti, tra cui la madre, ma entro un certo periodo di tempo la sua rappresentazione innata  lo guida ad apprendere le caratteristiche specifiche solamente della  madre di modo che, terminato l'imprinting, il pulcino adotta il comportamento di inseguimento soltanto verso la madre. 
Questo processo, che in natura si rivela molto efficace, può essere manipolato sperimentalmente al punto che un pulcino, che alla nascita può osservare solo un uomo (o un altro animale o addirittura un oggetto) riconosce l'uomo come propria madre e si rifiuta di avvicinare altri individui della sua specie. Nello specifico gli studi etologici  hanno permesso di identificare, alla schiusa delle uova, un suono particolare attraverso il quale, da subito e in futuro, gli anatroccoli riconoscono per differenziazione il suono emesso dalla madre rispetto a quello delle altre anatre. Un suono scelto ed emesso dall'etologo, prima del suono della madre, viene scambiato dagli anatroccoli per quello della madre. Convinti di essere stati generati dall'Etologo, i piccoli rispondono e riconoscono solo il suono stabilito da lui, ignorando quello della madre, battuta sul tempo dallo studioso. Lorenz, dopo le prime osservazioni sugli uccelli di allevamento o selvatici, si propose come madre adottiva per molti pulcini di anatra e si accorse che questi si attaccavano affettivamente a lui come se fosse stato la loro madre.
L'imprinting non si manifesta solo negli uccelli, ma anche nei mammiferi. Il primo essere con cui il piccolo avrà contatto (generalmente la madre) gli garantirà maggiori possibilità di sopravvivenza. L'imprinting è importante per ogni fase della vita successiva: i piccoli  imparano a quale specie appartengono ed iniziano a rapportarsi con i loro simili.
Questo fenomeno influenza molto il comportamento dell'animale sia nelle successive modalità di ricerca del partner e dell'accoppiamento sia nella vita di relazione sia nella ricerca del cibo.
Questo fenomeno, studiato e documentato per la prima volta da Konrand, era già conosciuto come  meccanismo in epoca più lontana. Occorre quindi sicuramente ricordare altri studiosi come Immelmann, Heinroth, Spalding.
Le scoperte e le conoscenze scientifiche della predisposizione e dell'apprendimento degli animali vengono comunemente utilizzate in tantissimi documentari trasmessi alla TV. Sono studiati gli animali allo stato brado e anche quelli che nascono e crescono in cattività.
A tale proposito vogliamo citare il programma GEO su Rai3 nel febbraio 2016 che  mostra i risultati raggiunti in una fattoria modello dove si allevano bufale per la produzione delle famose mozzarelle. Dopo la nascita dei piccoli e dopo un breve periodo di allattamento, le madri vengono separate dai piccoli. Il loro latte servirà per la produzione dei formaggi. Per non stressare i piccoli il l'allevatore allora li indirizza verso una mucca pezzata il cui latte servirà non solo a sfamare il suo vitellino, ma anche i piccoli di bufala ormai resi orfani.
Il l'allevatore aiuta i piccoli a trovare le mammelle e da quel momento in poi la nuova mucca sarà la loro madre adottiva.
Una ripresa vede la mucca, il suo vitellino dietro di lei e, attaccati al ventre quasi per sentirne il calore, tutti i vitellini adottivi. Gli animali imparano nuovi referenti e comportamenti diversi. Il grande interesse per il mondo animale e per la loro capacità di apprendimento però sono scollegate da alcune risposte sociali e dalla loro gestione. Esse dimostrano che, nell'utilizzo quotidiano degli animali, viene completamente dimenticato quando e cosa possano gli stessi apprendere (un  esempio: gli allevamenti intensivi).
Allo stesso modo la collettività è informata su tutto quello che riguarda il bambino che nasce e i suoi primi tempi di vita ma anche in questo caso le risposte sociali a queste realtà si muovono in altre direzioni.
Per molto tempo si è pensato che il bambino alla nascita fosse una tabula rasa e che gli apprendimenti si verificassero solo dopo.
L'imprinting invece è riconosciuto anche negli umani, in una forma diversa ma pur sempre simile. È possibile influenzare le tendenze e il carattere di un individuo gestendo entro certi limiti l'imprinting, a conferma che le informazioni e le "impressioni" ottenute in tenerissima età, in questo caso nei mammiferi, possono essere recuperate in età adulta e permettere un apprendimento duraturo.
Tutti gli studi condotti sugli animali hanno in sostanza aperto le frontiere anche sulla conoscenza dell'apprendimento del bambino in fase precoce cioè in utero e nei primi tempi di vita.
Si è potuto riscontrare che il bambino, nei nove mesi, impara a riconoscere dall'interno la voce della madre e della persona che più la frequenta. Se sente con costanza un certo repertorio musicale costruirà un predisposizione in seguito per il tipo di musica ascoltato. Il bambino alla nascita tra i vari organi di senso ha maggiormente sviluppato l'udito. Inoltre vede luci ed ombre.
Al momento del parto, molti studi scientifici hanno trattato ed indicato la tipologia di suono necessario, l'importanza del livello del calore ambientale, le caratteristiche dell'ambiente (colori e forme) che possono creare una continuità con il prima. In particolare, i rumori e il suono delle voci contrastano bruscamente con il livello del suono e la sua tipologia a cui il bambino è abituato, che sono stati filtrati dal liquido amniotico e dalla membrana della pancia della madre. Il piccolo che cambia la sua condizione esistenziale tende a stressarsi.
E se rimaniamo nel tema degli apprendimenti in fase sensibile, allora dovremo immaginare cosa  si possa verificare nel momento in cui il bambino è allontanato dalla madre, portato via ad esempio nella nursery o messo in incubatrice. In tali ambienti il bambino è sicuramente ben accudito, ma non è ciò che ha vissuto nei nove mesi precedenti. Il piccolo che cambia bruscamente la sua condizione esistenziale tende a stressarsi.
E sempre considerando gli apprendimenti precoci in fase sensibile cosa può apprendere un bambino  che viene lasciato definitivamente e affidato ad altri che non sono la madre?
Questo disorientamento può trasformarsi in trauma dell'abbandono, la mancanza di stimolazioni può generare problemi cognitivi e affettivi e modificare l'evoluzione della personalità del bambino. Gli ambienti sanitari e la gestione del parto e dei primissimi momenti di vita, le istituzioni per la gestione dell'infanzia (le case-famiglia e le procedure per l'adozione) sembrano realtà sociali scollegate da tutto ciò che viene indicato scientificamente.
Sembra che tutto quello che abbiamo scoperto ed imparato non abbia prodotto esperienze coerenti e generalizzate ma risposte parcellizzate dove a seconda dei contesti cambia l'operato e il suo esito e quindi anche il  suo significato.
Recuperare le conoscenze scientifiche e utilizzarle per orientare le nostre esperienze in modo  coerente, potrebbe davvero modificare eticamente la nostra società e migliorare la nostra vita e quella delle nuove generazioni.