La scuola materna e la sua funzione sociale

La Scuola dell'infanzia (asilo nido e scuola materna) è considerata meno importante degli altri livelli scolastici tanto da ritenerla tradizionalmente facoltativa, relegata ad un luogo di sosta di quei bambini i cui genitori lavorano e che non possono contare sulla presenza di persone sostitutive. Ma per poter comprendere l'effettivo valore e il giusto ruolo sociale di tale scuola è necessario considerare la ragione per la quale il bambino  viene inserito sin dai primi anni di vita.
Ormai si conosce la complessità della personalità infantile. La sua evoluzione equilibrata è frutto del  progressivo potenziamento delle capacita' individuali e del progressivo apprendimento delle regole e modalità necessarie per l'adattamento sociale. Attualmente sono state messe a punto metodologie pedagogiche di insegnamento delle regole, delle strumentalità e dei comportamenti sociali che nel contempo rispettano le esigenze e i tempi di evoluzione individuali. La famiglia è  l'istituzione sociale primaria, deputata alla crescita del bambino e i genitori, se sono consapevoli del loro ruolo, sono determinanti per lo sviluppo della personalità del proprio figlio. Nel contempo  la Scuola dell'infanzia è la istituzione sociale nella quale tutte le attività che qui si svolgono sono pretesto per la costruzione di gruppi sociali con dinamiche e regole a cui il bambino deve progressivamente adattarsi. Inoltre l'eterogeneità e la qualità delle stimolazioni, in questo luogo prodotte, potenziano ulteriormente l'evoluzione del bambino. La Scuola dell'infanzia e la famiglia hanno funzioni complementari. Quando esercitano correttamente il loro ruolo, una è cassa di risonanza dell'altra. Entrambe sono le vere artefici e ovviamente le vere responsabili della crescita equilibrata della personalità del bambino nella sua individualità e socialità. Ma se la scuola dell'infanzia è così determinante, è da considerarsi facoltativa o necessaria rispetto alla famiglia? E se è necessaria non appare chiaro che è “obbligatoria”?
Le conoscenze scientifiche, la mentalità culturale, le metodologie pedagogiche e i provvedimenti sociali debbono fornire a tutti i bambini la possibilità di diventare individui capaci di affermare la propria personalità nella società, realizzando il diritto alla partecipazione, all'educazione, in  sostanza il diritto di essere cittadino della propria Società. La Scuola dell'infanzia deve educare “tutti i bambini indistintamente”, deve essere qualitativamente adeguata al suo compito ma anche quantitativamente rispondente alle esigenze di fruizione.
La ristrutturazione globale della scuola nasce dalla Scuola dell'infanzia.
E' chiaro che se tale Scuola acquista il ruolo sociale che le compete, la Società deve investire mezzi e risorse che la facciano operare adeguatamente. Gli eventuali impedimenti economici nel rendere concrete le operazioni di rinnovamento non possono bloccare i bisogni evolutivi del bambino.  L'infanzia è un bene comune e per questo occorre mantenere aperto e vivo il dibattito e stimolare il pensiero civile sulla necessità di garantire un futuro migliore alle nuove generazioni, a partire dai primi anni di vita.