L'Italia è un paese ricco di cultura e di luoghi da visitare. Nel nostro Paese si trovano importanti città e musei ma vi sono più di 6.000 paesi abbandonati, borghi dimenticati disseminati in tutto il territorio italiano, senza abitanti e immersi nella natura.
Il fenomeno dei paesi fantasma riguarda soprattutto il centro-sud e le zone appenniniche.
Gli antichi borghi sono stati abbandonati per motivi legati alle epidemie, alle catastrofi ambientali (terremoti ed alluvioni), alle guerre o all'esaurimento dei beni primari, alle posizioni troppo isolate. Sopratutto con lo sviluppo economico del secondo dopoguerra molti paesi sono stati abbandonati perchè gli abitanti sono andati a lavorare in fabbrica o sono emigrati in altri Paesi. Il motivo dell'abbandono più evidente è infatti collegato a ragioni economiche e all'insostenibilità della vita fatta di gravi privazioni.
La sparizione della vita quotidiana da questi borghi ha comportato la perdita di una parte della storia popolare e anche delle potenziali ricchezze turistiche e abitative.
Negli ultimi anni si è pensato di mettere in vendita questi paesi perchè non vengano completamente dimenticati ma soprattutto perchè non cadano totalmente in rovina.
Ma tra i paesi fantasma, che sono in prevalenza borghi, vi sono veri e propri paesi “istituzionali” che hanno una popolazione ridottissima, di poche decine di persone rispetto alle centinaia e migliaia di qualche decennio fa.
In questi luoghi, grazie alla disponibilità di alcune persone, che hanno creduto nella possibilità di far rivivere i borghi bellissimi dell'Italia nasce il fenomeno dell'Albergo Diffuso. Non si è trattato solo di trovare una possibilità lavorativa alternativa ma di realizzare un diverso modo di vivere, di stare a contatto con la natura e di condividere con le persone del luogo in una modalità relazionale più vera e concreta rispetto a quella rarefatta della città.
L’etica dell’Albergo Diffuso si fonda sulla rivalutazione del territorio e del patrimonio edilizio esistente, al fine di renderlo produttivo per il benessere della comunità intera.
Gli edifici dell’albergo sono generalmente stabili antichi e di pregio ristrutturati e ammobiliati rispettando lo stile del luogo. L’impatto sull’ambiente è bassissimo, perché non si costruisce nulla di nuovo ma si restaura ciò che già esiste senza usare il cemento.
La casa tradizionale di paese diventa un luogo essenziale del turista e gli alloggi sono sparsi in diverse strutture dislocate su tutto il centro del paese.
Le strutture ricettive invece sono gestite da un'unica reception, situata al centro del Borgo, la quale svolge tutte le funzioni legate all'accoglienza del turista. I servizi offerti sono gli stessi di un tradizionale albergo: dal cambio delle lenzuola alla colazione. I servizi di mezza pensione e pensione completa vengono forniti dai ristoranti del borgo, dando al turista ampia scelta e varietà. Si soggiorna a contatto diretto con chi in quel borgo ci vive da sempre. Ospitato nel cuore di antichi borghi immersi nella natura e nella vita semplice del paese, il turista dispone di uno spazio che ha il sapore di casa senza rinunciare alla struttura alberghiera.
Queste strutture sono in genere adeguate anche alle persone diversamente abili, alle famiglie numerose, a chi viaggia in bicicletta e anche a chi viaggia con amici a quattro zampe.
Quindi se si vuole dar vita ad un turismo innovativo occorre:
- scegliere un paese, parzialmente abbandonato e che abbia un forte richiamo storico-ambientale;
- individuare gli edifici capaci di accogliere ma sopratutto ristrutturarli nel rispetto della loro identità storica e dell'ambiente naturale che li circonda;
- immaginare di fare rete con gli abitanti per i servizi e la ristorazione;
- intessere e permettere che anche il turista goda di relazioni con gli abitanti del paese.
Questo turismo propone una vacanza diversa da quelle a cui siamo abituati perché si vive pienamente il posto, la natura e si torna con un bagaglio di esperienze maggiore perché si è avuto modo di parlare e di stare a contatto con la natura e di vivere secondo i propri ritmi, in sostanza, di capire il posto in cui si è stati accolti.
(Immagini dall'alto in basso: S.Stefano Sessanio (AQ); Craco (MT); Rocca Calascio (AQ)).
Gli antichi borghi sono stati abbandonati per motivi legati alle epidemie, alle catastrofi ambientali (terremoti ed alluvioni), alle guerre o all'esaurimento dei beni primari, alle posizioni troppo isolate. Sopratutto con lo sviluppo economico del secondo dopoguerra molti paesi sono stati abbandonati perchè gli abitanti sono andati a lavorare in fabbrica o sono emigrati in altri Paesi. Il motivo dell'abbandono più evidente è infatti collegato a ragioni economiche e all'insostenibilità della vita fatta di gravi privazioni.
La sparizione della vita quotidiana da questi borghi ha comportato la perdita di una parte della storia popolare e anche delle potenziali ricchezze turistiche e abitative.
Negli ultimi anni si è pensato di mettere in vendita questi paesi perchè non vengano completamente dimenticati ma soprattutto perchè non cadano totalmente in rovina.
Ma tra i paesi fantasma, che sono in prevalenza borghi, vi sono veri e propri paesi “istituzionali” che hanno una popolazione ridottissima, di poche decine di persone rispetto alle centinaia e migliaia di qualche decennio fa.
In questi luoghi, grazie alla disponibilità di alcune persone, che hanno creduto nella possibilità di far rivivere i borghi bellissimi dell'Italia nasce il fenomeno dell'Albergo Diffuso. Non si è trattato solo di trovare una possibilità lavorativa alternativa ma di realizzare un diverso modo di vivere, di stare a contatto con la natura e di condividere con le persone del luogo in una modalità relazionale più vera e concreta rispetto a quella rarefatta della città.
L’etica dell’Albergo Diffuso si fonda sulla rivalutazione del territorio e del patrimonio edilizio esistente, al fine di renderlo produttivo per il benessere della comunità intera.
Gli edifici dell’albergo sono generalmente stabili antichi e di pregio ristrutturati e ammobiliati rispettando lo stile del luogo. L’impatto sull’ambiente è bassissimo, perché non si costruisce nulla di nuovo ma si restaura ciò che già esiste senza usare il cemento.
La casa tradizionale di paese diventa un luogo essenziale del turista e gli alloggi sono sparsi in diverse strutture dislocate su tutto il centro del paese.
Le strutture ricettive invece sono gestite da un'unica reception, situata al centro del Borgo, la quale svolge tutte le funzioni legate all'accoglienza del turista. I servizi offerti sono gli stessi di un tradizionale albergo: dal cambio delle lenzuola alla colazione. I servizi di mezza pensione e pensione completa vengono forniti dai ristoranti del borgo, dando al turista ampia scelta e varietà. Si soggiorna a contatto diretto con chi in quel borgo ci vive da sempre. Ospitato nel cuore di antichi borghi immersi nella natura e nella vita semplice del paese, il turista dispone di uno spazio che ha il sapore di casa senza rinunciare alla struttura alberghiera.
Queste strutture sono in genere adeguate anche alle persone diversamente abili, alle famiglie numerose, a chi viaggia in bicicletta e anche a chi viaggia con amici a quattro zampe.
Quindi se si vuole dar vita ad un turismo innovativo occorre:
- scegliere un paese, parzialmente abbandonato e che abbia un forte richiamo storico-ambientale;
- individuare gli edifici capaci di accogliere ma sopratutto ristrutturarli nel rispetto della loro identità storica e dell'ambiente naturale che li circonda;
- immaginare di fare rete con gli abitanti per i servizi e la ristorazione;
- intessere e permettere che anche il turista goda di relazioni con gli abitanti del paese.
Questo turismo propone una vacanza diversa da quelle a cui siamo abituati perché si vive pienamente il posto, la natura e si torna con un bagaglio di esperienze maggiore perché si è avuto modo di parlare e di stare a contatto con la natura e di vivere secondo i propri ritmi, in sostanza, di capire il posto in cui si è stati accolti.