Yogadarśana

La pratica interiore dell'autorealizzazione

Pada  1
C a p i t o l o  1

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5 Vṛttayaḥ pañcatayyaḥ kliṣṭā akliṣṭāḥ
Le modificazioni della mente (vṛttayaḥ) sono cinque (pañcatayyaḥ) e possono basarsi o non sul dolore, afflizione (kliṣṭā akliṣṭāḥ).

6 Pramāṇaviparyayavikalpanidrāsmṛtayaḥ
La conoscenza retta (pramāṇa), conoscenza erronea (viparyaya), immaginazione (vikalpa), sonno (nidrā), memoria (smṛtayaḥ) (sono le modificazioni).

7 Pratyakṣānumānāgamāḥ pramāṇāni
Percezione diretta o sensoriale (pratyakṣa), percezione indiretta tramite deduzione (anumāna) percezione indiretta acquisita mediante testimonianza (āgamāḥ) costituiscono retta conoscenza (pramāṇāni).

8 Viparyayo mithyājñānamatadrūpapratiṣṭham 
La conoscenza erronea (viparyayaḥ) rappresenta una illusoria (mithyā) conoscenza (jñānam) fondata  (pratiṣṭham) sul credere riguardo qualcosa non conforme alla realtà (atad-rūpa).

9 Śabdajñānānupātī vastuśūnyo vikalpaḥ
L'immaginazione (vikalpaḥ) deriva (anupātī) da parole (śabda) astrazioni (jñāna) riguardo  qualcosa privo (śūnyaḥ) di fondamento reale (vastu).

10 Abhāvapratyayālambanā vṛttirnidrā
La modificazione mentale rappresentata dal sonno (vṛttiḥnidrā) si fonda (ālambanā) sullo stato mentale (pratyaya) di inesistenza (abhāva).

11 Anubhūtaviṣayāsampramoṣaḥ smṛtiḥ
La memoria (smṛtiḥ) costituisce la riproduzione di qualcosa (viṣaya) che è stato già sperimentato (anubhūta), in assenza dell'oggetto rappresentato (asampramoṣaḥ).

Le modificazioni della mente, dolorose o non dolorose, si verificano (il loro meccanismo è): nella relazione con il mondo oggettivo (conoscenza retta, pramāṇa, conoscenza erronea, viparyaya), nella relazione con il mondo del subconscio (immaginazione, vikalpa, memoria, smṛtayaḥ) ed infine nello stato di arresto, di mancanza di funzionamento (sonno, nidrā).
Il desiderio (vāsanā) rappresenta il potenziale dinamico che consente il verificarsi del fenomeno delle modificazioni mentali (vṛttiḥ), motivo per il quale è necessario un atteggiamento attivo e radicale (nel senso di consapevole) e non duale (non possono coesistere purezza e non purezza) del praticante. La liberazione da esse è l'obiettivo finale.