La chitarra barocca: la Guitarre royalle nelle corti d'Europa

Francesco Corbetta (Pavia 1615 – Parigi 1681), chitarrista di talento, primo e notevole compositore di opere per chitarra di epoca barocca, ha svolto la sua attività di musicista prima in Italia e successivamente, itinerante e cosmopolita, in Spagna, Paesi Bassi, Francia, Austria, Inghilterra, diventando richiestissimo artista nelle corte di questi paesi.
In Francia si afferma come maestro di chitarra del Re Luigi XIV e su intercessione del cardinale Mazzarino si conferma artista di punta nell'ambiente francese, molto sensibile al gusto della musica italiana.
Ma sarà anche presso la corte inglese, attraversando l'epoca della rivoluzione borghese, negli ambienti della ripristinata monarchia alla corte di Carlo II, egli stesso cultore della chitarra.
La chitarra entrava nel paradigma dell'intrattenimento di corte costituendo il segno distintivo dell'ideale cortese.
All'epoca lo strumento aveva raggiunto degli standard di produzione molto raffinati ad opera di abili artigiani che potevano realizzare strumenti di grande pregio sonoro.
Corbetta è di importanza decisiva per la conciliazione e il contestuale superamento dello stile chitarristico.
Dallo stile rasgueado, consistente nella successione di accordi ottenuti con la percussione mediante il dorso della mano destra, a quello punteado, tipico della musica per liuto nell'ambito della complessità del contrappunto, che associa melodie diverse affidate alla creazione di vere e proprie architetture sonore.
La produzione compositiva varia dalle danze ai capricci, dalle passacaglie agli scherzi di sonate, fino alle due edizioni della Guitarre royalle dedicate rispettivamente a Carlo II d'Inghilterra e a  Luigi XIV, esprime nel contempo la capacità tecnica unitamente alla melodia ed armonia contrappuntistica barocca del suo tempo.
Corbetta rappresenta la fusione armonica degli stili europei mediante la creazione di un linguaggio senza tempo, evocativo ed emozionante.