Gli insegnanti e la nuova cultura sociale

Il ruolo dell'insegnante è determinante per il singolo bambino e per il suo gruppo-classe per i loro genitori. Insegnanti consapevoli del loro ruolo e orientati culturalmente creano la scuola in cui prestano servizio e dettano la sua validità sociale.
E' necessario che la formazione sia adeguata. Innanzitutto è fondamentale conoscere le metodologie pedagogiche, in accordo con la psicologia dell'apprendimento, che hanno dato luogo a prassi di educazione individualizzata secondo i tempi di maturazione e secondo le modalità di evoluzione personali. Questa conoscenza deve aprire al senso di rispetto e di profonda comprensione delle diversità maturative di tutti i bambini - nessuno escluso - e approntare sistemi educativi calzanti alle singole esigenze. Leggere correttamente le eventuali situazioni di disagio infantile facendosi supportare e sistematicamente affiancare da un'equipe psico-pedagogica e stabilendo un dialogo di confronto con la famiglia.
In questa nuova visione, la scuola assume totalmente il suo ruolo di fronte alla società. E' un ambiente che si apre alla famiglia per inglobare i suoi problemi e le sue esigenze, è un luogo alternativo alla famiglia positivo per la formazione di individui sociali, è un ambito integrativo dell'educazione dei genitori e spesso compensativo dei loro errori. La relazione famiglia-scuola permette inoltre di avere il quadro completo di ogni clima famigliare, dei livelli culturali dei genitori, della ragione di certi modi di reagire del bambino. Si possono così capire le sue caratteristiche (valutate in relazione alla percentuale di incidenza positiva e negativa della famiglia). Si può indirizzare il bambino verso le sue effettive capacità e permettere un'esplicazione personale completa, perché gli elementi più o meno inibenti esterni al bambino vengono contenuti dalla capacità compensativa e/o integrativa della scuola.
Oggi sappiamo che la socialità è una motivazione individuale e un aspetto intrinseco dell'uomo e quindi è inevitabile che la socializzazione sia riconosciuta come elemento di formazione personale e punto di apertura alla comunicazione più vasta.
E' chiaro che l'insegnante per poter gestire il gruppo deve avere competenza delle dinamiche, delle relazioni e delle regole sociali che progressivamente i bambini devono apprendere.
Ma i requisiti professionali dell'insegnante vanno accompagnati e sostenuti da quelli personali dalla  consapevolezza e dalla gestione delle proprie valenze problematiche individuali e sociali. Spetta all'insegnante avere conoscenza e competenza di se stesso e attuare i giusti limiti per evitare di contaminare il suo campo di operazione.
L'insegnante è il portatore e l'interprete della  cultura sociale. Stimolando le attività e rispettando le iniziative personali di autogestione può fornire al bambino la possibilità di crescere facilitando la sua dinamicità, e per questo creando attività che coinvolgano i piccoli in un'azione sociale mutua. Si cominciano a praticare in tale modo valori quali: l'assoluta parità, il rispetto e il reciproco aiuto, la collegialità delle decisioni.
Una diversa cultura sociale degli insegnanti, che si allarga e condivide il raggio delle azioni educative, riesce sempre a tenere presente la finalità dell'educazione stessa: ossia la crescita armoniosa ed equilibrata della personalità dei  bambini.